L'inflazione nell'Eurozona rimane stabile al 2,2% nonostante le tensioni commerciali

I dati economici più recenti mostrano che l'inflazione nella zona euro ha mantenuto il livello del 2,2% ad aprile, superando leggermente le previsioni degli economisti in mezzo alle tensioni commerciali in corso con gli Stati Uniti.
Secondo la lettura flash rilasciata venerdì, l’inflazione nella zona euro è rimasta invariata al 2,2% in aprile, nonostante le sfide poste dalla guerra commerciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Questa cifra ha leggermente superato la previsione del 2,1% anno su anno degli economisti intervistati da Reuters.
L’inflazione di base mostra pressioni al rialzo
Mentre l’inflazione generale è rimasta stabile, le pressioni inflazionistiche sottostanti sembrano aumentare. L’inflazione di base nel blocco valutario, che esclude elementi volatili come cibo, energia, alcol e tabacco, è salita al 2,7%, rispetto al 2,4% di marzo e superiore al 2,5% previsto dagli economisti.
L’inflazione dei servizi, una metrica strettamente monitorata dalla Banca Centrale Europea (BCE), è aumentata significativamente al 3,9%, rispetto al 3,5% del mese precedente. Questo aumento potrebbe potenzialmente influenzare le decisioni di alcuni politici riguardo ai futuri aggiustamenti dei tassi.
Aspettative di taglio dei tassi della BCE
La BCE ha implementato tre tagli dei tassi di interesse quest’anno, segnando sei riduzioni consecutive, con le aspettative di mercato che indicano altri due tagli prima della fine del 2025.
Gli analisti economici attualmente vedono più dell’80% di probabilità di un altro taglio dei tassi a giugno, con almeno un’altra riduzione prevista prima della fine dell’anno. Queste mosse potrebbero potenzialmente abbassare il tasso di deposito della BCE all’1,75% o al di sotto.
Analisi degli esperti
Franziska Palmas, economista senior per l’Europa presso la società di consulenza Capital Economics, ha offerto rassicurazioni riguardo ai dati sull’inflazione: “L’aumento dell’inflazione dei servizi ad aprile probabilmente non preoccuperà troppo i funzionari della BCE poiché è stato probabilmente guidato principalmente dagli effetti del calendario pasquale.”
“Pensiamo che l’inflazione dei servizi inizierà a diminuire di nuovo nei prossimi mesi e che i dazi statunitensi si dimostreranno disinflazionistici per la zona euro, aprendo la strada a due ulteriori tagli dei tassi quest’anno,” ha aggiunto Palmas.
Il mercato del lavoro rimane stabile
Il rapporto sull’inflazione è coinciso con il rilascio dei dati sulla disoccupazione nella zona euro, che hanno mostrato un tasso stabile al 6,2% a marzo, invariato rispetto alla cifra rivista di febbraio. Il tasso di disoccupazione giovanile ha mostrato un leggero miglioramento, scendendo al 14,2% dal 14,3% del mese precedente.
Questi indicatori suggeriscono che l’economia europea sta mantenendo una relativa stabilità nonostante le pressioni esterne delle tensioni commerciali e delle incertezze economiche globali.